LA SOPRINTENDENZA NON PUÒ ESPRIMERE UN GIUDIZIO DI MERITO SULL’AUTORIZZAZIONE RILASCIATA DA UN COMUNE
(Consiglio di Stato, sez.VI,
sentenza 398/2012)
L’intervento di ampliamento e sopraelevazione di un
albergo aveva ottenuto l’autorizzazione paesaggistica dal Comune, che però era
stato annullato dalla Soprintendenza.
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale …, proposto
da: …, in persona del legale
rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. …, con domicilio
eletto presso … in Roma, …, …; contro
Ministero per i beni e le attività culturali, in persona del Ministro pro tempore,
rappresentato e difeso dall’Avvocatura generale dello Stato, domiciliato per
legge in …; per la riforma della
sentenza del T.A.R. VENETO - VENEZIA: SEZIONE II n. …, resa tra le parti,
concernente AUTORIZZAZIONE PAESAGGISTICA, RILASCIATA DAL COMUNE DI JESOLO. N. …
FATTO e DIRITTO
1. Con la sentenza di estremi indicati in epigrafe, il
Tribunale amministrativo regionale ha respinto il ricorso proposto dalla
società … Volto all’annullamento del decreto della Soprintendenza per i bei
architettonici e paesaggistici di Venezia e Laguna in data …, n. … che ha
annullato l’autorizzazione paesaggistica …, n. … rilasciata dal Comune di Jesolo per lavori di ampliamento e sopraelevazione
dell’albergo di proprietà della società ricorrente.
2. Per ottenere la riforma di tale sentenza la società
… ha proposto appello innanzi a questo Consiglio di Stato.
3. L’appello merita accoglimento. Risulta fondato ed
assorbente il motivo con cui si deduce il vizio di …. eccesso di potere per
contraddittorietà e difetto di motivazione. Come in fattispecie analoghe relative
al medesimo litorale, nella specie la Soprintendenza non ha rilevato vizi
dell’atto di base in ordine al giudizio di compatibilità paesaggistica ivi
espresso, ma ha nella sostanza esercitato un vero e proprio giudizio di diretto
merito sui presupposti per l’autorizzazione paesaggistica medesima,
sovrapponendo la propria valutazione a quella effettuata, con motivazione che
non appare inadeguata, dal Comune di Jesolo. La
Soprintendenza ha motivato, infatti, il provvedimento di annullamento sulla
base di una sua propria e immediata valutazione del pregiudizio arrecato al
paesaggio dell’aumento di altezza del fabbricato, che verrebbe a modificare il
rapporto con la vegetazione circostante e a limitare la visuale, senza però far
emergere alcun reale profilo di contraddittorietà o di carenza di motivazione
dell’autorizzazione rilasciata dal Comune. Così facendo ha esulato dall’ambito
del potere attribuitole dalla legge. L’appello va, pertanto, essere accolto e,
per l’effetto, in riforma della sentenza appellata, deve accogliersi il ricorso
di primo grado con conseguente annullamento del provvedimento impugnato. Sussistono i presupposti per disporre la
compensazione delle spese del doppio grado di giudizio.
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Sesta), definitivamente pronunciando sull’appello, come in epigrafe proposto, lo accoglie e, per l’effetto, in riforma della sentenza N. … appellata, accoglie il ricorso di primo grado.