MODIFICHE
ALLE NORME PER IL RISANAMENTO DELL’AMBIENTE, BONIFICA E SMALTIMENTO DELL’AMIANTO
Sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia è
stata Pubblicata la Legge Regionale 31 luglio 2012, n. 14, recante “Modifiche
ed integrazioni alla legge regionale 29 settembre 2003, n. 17 (Norme per il
risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto)”.
Si pubblica, pertanto, il testo della norma, cosi come
riportato sul Bollettino Ufficiale unitamente al testo della L.R. 17/2003, coordinato con le modifiche introdotte dalla L.R. 14/2012.
L.R. 29 settembre 2003 , N. 17
Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e
smaltimento dell’amianto
(BURL n. 40, Suppl. ord. del
03/10/2003)
Testo coordinato con la Legge regionale 31 luglio 2012
- n. 14
(G.U. Supplemento n. 31 - 03/08/2012)
Art. 1. Finalità.
1. La presente legge attua le disposizioni della legge
27 marzo 1992, n. 257 (Norme relative alla cessazione dell’impiego
dell’amianto) in osservanza del decreto del Presidente della Repubblica 8
agosto 1994 (Atto di indirizzo e coordinamento alle regioni ed alle province
autonome di Trento e di Bolzano per l’adozione di piani di protezione, di
decontaminazione, di smaltimento e di bonifica dell’ambiente, ai fini della
difesa dai pericoli derivanti dall’amianto), estendendo il campo di intervento
anche all’amianto in matrice compatta.
2. Sono obiettivi della presente legge:
a) la salvaguardia del benessere delle persone
rispetto all’inquinamento da fibre di amianto;
b) la prescrizione di norme di prevenzione per la
bonifica dall’amianto;
c) la promozione di iniziative di educazione e
informazione finalizzate a ridurre la presenza dell’amianto, anche attraverso
il coinvolgimento delle Aziende sanitarie locali (ASL) e dei medici di medicina
generale;(1)
c bis) la promozione di politiche di sostegno per
l’assistenza dei soggetti ex esposti all’amianto, colpiti da malattie asbesto
correlate;(2)
c ter) la conoscenza
epidemiologica e prevenzionale nella popolazione e la
sorveglianza sanitaria dei soggetti ex esposti a fibre d’amianto;(2)
c quater) la formazione e
l’aggiornamento degli operatori delle ASL, dell’Agenzia regionale per la
protezione dell’ambiente della Lombardia (ARPA) e delle imprese che si occupano
di attività di bonifica e smaltimento dell’amianto;(2)
c quinquies) la promozione
di finanziamenti agevolati per la bonifica di edifici con presenza di manufatti
contenenti amianto.(2)
2 bis. La Regione favorisce la rimozione dell’amianto
e la sostituzione di manufatti contenenti amianto con materiali e sistemi
ecologici. In particolare promuove, in collaborazione con le province, la
sostituzione delle coperture in eternit o contenenti amianto con coperture
dotate di pannelli solari fotovoltaici.(3)
2 ter. In attuazione dei
principi di autosufficienza e prossimità nella gestione dei rifiuti e al fine
di limitare il trasporto di rifiuti pericolosi, la Regione Lombardia,
attraverso i propri strumenti di pianificazione e programmazione, stabilisce
criteri atti ad assicurare lo smaltimento o il trattamento di quote riservate
per i rifiuti contenenti amianto (RCA) provenienti dalla rimozione sul
territorio regionale presso impianti lombardi.(3)
Art. 1 bis(4). Politiche di sostegno.
1. La Regione promuove politiche di sostegno per
l’assistenza dei soggetti ex esposti, colpiti da malattie asbesto correlate.
2. E’ istituito un fondo per le politiche di sostegno
per l’assistenza dei soggetti ex esposti, colpiti da malattie asbesto
correlate.
3. La Regione attua il programma di sorveglianza
sanitaria dei soggetti ex esposti attraverso le Unità operative ospedaliere di
medicina del lavoro (UOOML) o il dipartimento oncologico provinciale
competente, in una sede adeguata e prossima alle aree di cui al comma 5.
4. Per accedere alla sorveglianza sanitaria di cui al
comma 3, il soggetto ex esposto si rivolge alla ASL di appartenenza oppure
esprime, nella richiesta di riconoscimento di benefici previdenziali o
assicurativi presentata all’INAIL, il consenso per la segnalazione all’ASL del
proprio nominativo.
5. La Giunta regionale individua le aree di criticità
nelle quali è accertata una incidenza di mortalità per malattie asbesto
correlate, utilizzando il registro regionale dei mesoteliomi sugli effetti
neoplastici causati dall’esposizione all’amianto.
Art. 2. Bonifica di piccoli quantitativi di amianto.
1. In osservanza del D.P.R. 8 agosto 1994 sono erogati
contributi a fondo perduto ai comuni per il risanamento dell’ambiente mediante
bonifica e smaltimento di piccole quantità di amianto, ovvero inferiori a metri
quadrati trenta e a chilogrammi quattrocentocinquanta.
2. La Giunta regionale, con propria deliberazione,
d’intesa con la competente commissione consiliare in sede di prima
approvazione, approva il documento tecnico concernente il piano di lavoro per
le opere di bonifica di cui al comma 1.
3. I comuni istituiscono un catasto dei siti da
bonificare, individuando e censendo all’interno del proprio territorio
l’esistenza di micro discariche di amianto; il censimento è effettuato anche
con l’ausilio dell’ASL e dell’ARPA.
4. I comuni promuovono iniziative di informazione e
coinvolgimento della popolazione sui problemi causati dall’amianto.
4 bis. I comuni, nel rispetto dei requisiti previsti
dalla normativa vigente per le imprese che si occupano di smaltimento e
rimozione dell’amianto, possono stipulare convenzioni con le imprese di ritiro
e smaltimento dei rifiuti al fine della raccolta in sicurezza di piccoli
quantitativi di rifiuti contenenti amianto.(5)
5. In attuazione dell’articolo 1, la Regione prevede
contributi da erogare alle seguenti categorie:
a) soggetti privati, per la bonifica di piccoli
quantitativi di materiali contenenti amianto provenienti da edifici adibiti ad
abitazione civile e relative pertinenze ed edifici o impianti di attività
artigianali di tipo familiare;
b) comuni, per la bonifica e lo smaltimento di rifiuti
contenenti amianto abbandonati in aree pubbliche.
6. Con deliberazione della Giunta regionale sono
stabiliti:
a) i criteri e le priorità per l’ammissione ai
contributi;
b) i termini e le modalità per la presentazione delle
domande per accedere ai contributi;
c) le modalità di erogazione dei contributi e la spesa
massima ammessa per ogni singolo intervento;
d) i criteri per la determinazione dell’ammissibilità
dei contributi;
e) i termini del bando per individuare le aziende
convenzionate che espletano il servizio di bonifica e smaltimento di piccoli
quantitativi di materiali contenenti amianto presso i soggetti privati e i
comuni beneficiari dei contributi;
f) i criteri per l’eventuale revoca dei contributi.
7. I fondi sono ripartiti tra i comuni, singoli o
associati, che abbiano adottato il proprio piano di lavoro, in conformità con
le previsioni del documento di cui al comma 2, per bonificare piccole quantità
di amianto, fino ad un massimo del 30% della spesa ritenuta ammissibile e per
un numero minimo di interventi previsto nel bando di gara di cui al comma 6,
lettera e).
8. I comuni espletano le attività di propria
competenza relative alla bonifica di aree pubbliche, nonché quelle relative
alle richieste di contributo presentate negli uffici comunali dai soggetti
privati.
9. Per le verifiche di competenza sugli interventi
oggetto del contributo, le ASL fanno riferimento al documento tecnico
concernente il piano di lavoro di cui al comma 2.
Art. 3. Piano Regionale Amianto Lombardia – PRAL.
1. La Regione approva, con deliberazione della Giunta
regionale, d’intesa con la competente commissione consiliare, entro novanta
giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il “Piano Regionale Amianto
Lombardia” di seguito denominato PRAL.
2. Il PRAL contiene le azioni, gli strumenti e le
risorse necessari per realizzare gli obiettivi di cui all’art. 1.
3. Per la redazione del PRAL, le Direzioni generali
Qualità dell’ambiente, Risorse idriche e servizi di pubblica utilità e Sanità
istituiscono apposita commissione interdisciplinare tecnico-scientifica.
4. Il PRAL ha durata quinquennale ed è aggiornato con
deliberazione della Giunta regionale, in seguito a modifiche che dovessero
intervenire nella legislazione, o come conseguenza delle conoscenze acquisite
durante l’attuazione dello stesso, e comunque ogni due anni.
Art. 4. Contenuto del PRAL
1. Il PRAL è articolato nei seguenti punti:
a) conoscenza del rischio attraverso l’effettuazione
di:
1) censimento degli impianti, degli edifici, dei siti
e dei mezzi di trasporto con presenza di amianto o di materiali contenenti
amianto, effettuato dall’ASL in collaborazione con le province e i comuni. L’aggiornamento
delle stime dei quantitativi di amianto presente sul territorio regionale
avviene con cadenza annuale;(6)
2) mappatura georeferenziata
dell’amianto presente sul territorio regionale, effettuata dall’ARPA;
3) monitoraggio dei livelli di concentrazione di fibre
di amianto nell’aria;
b) elaborazione di criteri per la valutazione del
livello di rischio per la bonifica e l’individuazione delle priorità per
effettuare la medesima;
c) definizione delle priorità degli interventi di
bonifica, da parte del Nucleo amianto di cui all’articolo 8;
d) monitoraggio dal punto di vista sanitario ed
epidemiologico attraverso: Y) raccolta di dati epidemiologici;
2) sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti ed ex
esposti all’amianto;
3) utilizzo del Registro regionale dei mesoteliomi
sugli effetti neoplastici causati dall’esposizione all’amianto;
e) definizione delle linee di indirizzo e
coordinamento delle attività delle ASL e dell’ARPA;
f) definizione dei criteri per la elaborazione di un
piano regionale di smaltimento attraverso:
1) censimento delle ditte che svolgono attività di bonifica e smaltimento;
2) individuazione degli impianti esistenti per
fronteggiare la domanda di smaltimento;
2 bis) individuazione delle linee guida per la localizzazione
di siti idonei per lo smaltimento dell’amianto;(7)
g) individuazione degli strumenti per la formazione e
l’aggiornamento degli operatori delle ASL, dell’ARPA e delle imprese che
effettuano attività di bonifica e di smaltimento dell’amianto;
h) promozione a livello comunale di iniziative di
informazione e coinvolgimento della popolazione sui problemi causati
dall’amianto;
h bis) promozione, in collaborazione con le province,
di iniziative finalizzate alla innovazione tecnologica per lo smaltimento dell’amianto.(8)
Art. 5. Registri.
1. Entro trenta giorni dall’approvazione del PRAL,
presso ogni ASL competente per territorio sono istituiti i seguenti registri:
a) registro pubblico degli edifici industriali e ad
uso abitativo, dismessi o in utilizzo, degli impianti, dei mezzi di trasporto e
dei luoghi con presenza o contaminazione di amianto, nel quale vengono annotati
tutti gli edifici e i siti che contengono amianto, indicando:
1) tipo di amianto;
2) luogo dove è presente;
3) grado di conservazione;
4) quantitativo presunto;
5) pericolosità di dispersione delle fibre;
6) livello di priorità dei tempi di bonifica;
b) registro delle imprese che effettuano attività di
bonifica e smaltimento di amianto o di materiali contenenti amianto.
2. Le modalità di tenuta ed aggiornamento dei registri
di cui al comma 1 sono definite dal PRAL.
3. Sono delegati alle ASL la raccolta dei dati
riguardanti le imprese ed i relativi addetti che utilizzano indirettamente
l’amianto nei processi produttivi, eseguono bonifiche a manufatti ed a
strutture contenenti amianto e svolgono attività di smaltimento dello stesso
materiale, nonché il censimento dei siti contenenti amianto di cui alla legge
257/1992 . Le suddette imprese trasmettono all’ASL nel cui territorio hanno
sede legale o, per gli impianti fissi, all’ASL nel cui territorio è situata
l’unità produttiva, la relazione di cui all’articolo 9 della legge 257/1992 .
La relazione è annuale e deve essere trasmessa entro il mese di marzo dell’anno
successivo a quello di riferimento, anche se a tale data siano cessate le
attività soggette all’obbligo di relazione.
4. E’ abrogato l’articolo 4, comma 58 sexies, della legge regionale 5 gennaio 2000, n. 1
(Riordino del sistema delle autonomie in Lombardia. Attuazione del d.lgs. 31
marzo 1998, n. 112 ‘Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello
Stato alle Regioni ed agli enti locali, in attuazione del Capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59’)(9).
5. Su proposta dell’Assessore regionale alla Sanità
viene potenziato il Registro regionale dei mesoteliomi.
Art. 6. Obblighi dei proprietari
1. Al fine di conseguire il censimento completo
dell’amianto presente sul territorio regionale ai sensi
dell’articolo 12 della legge 257/1992 , i soggetti
pubblici e i privati proprietari sono tenuti a:
a) per edifici, impianti o luoghi nei quali vi è
presenza di amianto o di materiali contenenti amianto, a comunicare tale
presenza all’ASL competente per territorio, qualora non già effettuato;
b) per mezzi di trasporto nei quali vi è presenza di amianto
o di materiali contenenti amianto, a comunicare alla ASL competente per
territorio ed alla amministrazione provinciale tale presenza;
c) per impianti di smaltimento di amianto o di
materiali contenenti amianto, a comunicare alla ASL competente per territorio
ed alla amministrazione provinciale i quantitativi smaltiti, aggiornando
l’informazione annualmente.
2. La tipologia e il grado di dettaglio
dell’informazione da comunicare sono stabiliti con deliberazione della Giunta
regionale contestualmente all’approvazione del PRAL.
3. L’iscrizione nei registri di cui all’articolo 5,
comma 1, è condizione necessaria per potersi avvalere delle procedure
semplificate e per accedere ai contributi.
Art. 7. Laboratori
1. I laboratori pubblici e privati che effettuano
attività analitiche sull’amianto devono soddisfare i requisiti previsti dal
decreto ministeriale 14 maggio 1996 (Normative e metodologie tecniche per gli
interventi di bonifica, ivi compresi quelli per rendere innocuo l’amianto,
previsti dall’art. 5, comma 1, lettera f), della legge 27 marzo 1992, n. 257
recante norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto), rispondendo
a specifici programmi di controllo di qualità per le analisi di amianto
nell’aria e in campioni massivi.
2. Nel PRAL sono definiti i criteri e le modalità per
l’accreditamento dei laboratori e per i programmi di controllo di qualità dei
medesimi.
Art. 8. Organismi di controllo
1. Con l’obiettivo di sovrintendere e monitorare la
realizzazione delle azioni previste dal PRAL, è istituito un Nucleo amianto
presso la Direzione generale Sanità.
2. La Giunta regionale trasmette annualmente alla
Commissione consiliare competente una relazione sullo stato di attuazione del
PRAL.
3. La Giunta regionale, sulla base delle modalità
operative definite dal PRAL, imposta un piano informativo, rivolto alla
popolazione, che contiene, in fasi successive e cadenzate, le modalità ed i
tempi dei censimenti avviati, nonché l’aggiornamento dei dati rilevati e degli
interventi effettuati. Tale campagna di informazione e sensibilizzazione si
avvale di una pluralità di strumenti, articolati su base provinciale.
Art. 8 bis. Sanzioni e controlli.(10)
1. La mancata comunicazione di cui all’articolo 6,
comma 1, comporta, a carico dei soggetti proprietari pubblici e privati
inadempienti, l’applicazione di una sanzione amministrativa da € 100,00 a €
1.500,00.
2. La Giunta regionale, con apposita deliberazione,
detta criteri per l’applicazione delle sanzioni di cui al comma 1, sulla base
dei quantitativi presenti e della loro pericolosità, tenuto conto anche dello
stato di conservazione del materiale.
3. Il comune, verificata attraverso la ASL competente
la presenza di amianto non censito, ingiunge al proprietario di provvedere alla
stima dello stato di conservazione dell’amianto o del materiale contenente
amianto secondo un apposito protocollo della direzione regionale competente. Il
proprietario, entro trenta giorni dalla notifica dell’ingiunzione, trasmette la
stima dello stato di conservazione al comune e all’ASL competente per
territorio. In caso di inadempimento, l’ASL competente provvede ad effettuare
la stima, rivalendosi sul proprietario per le spese sostenute.
Art. 9. Norma finanziaria.
1. Per la concessione dei contributi di cui
all’articolo 2 e per le azioni informative di cui all’articolo 8,
comma 3, è autorizzata per l’anno 2003 la spesa di €
1.000.000,00.
2. All’onere complessivo di € 1.000.000,00 previsto
dal comma 1 si provvede con le risorse statali vincolate stanziate all’UPB
3.7.2.0.2.256 “Mantenimento dei livelli uniformi di assistenza” del bilancio di
previsione per l’esercizio finanziario 2003.
2 bis. All’introito delle somme provenienti alla
Regione dalle sanzioni previste all’articolo 8 bis, si provvede con l’UPB
3.4.10 “Introiti diversi”, iscritta allo stato di previsione delle entrate del
bilancio per l’esercizio finanziario 2012 e successivi.(11)
2 ter. Alle spese per le
azioni informative di cui all’articolo 8, comma 3 si provvede con le risorse
derivanti dall’applicazione dell’articolo 8 bis.(11)
2 quater. Per i restanti
oneri derivanti dalla presente legge è autorizzata per l’anno 2012 la spesa di
€ 1.000.000,00.(11)
2 quinquies. Agli oneri di
cui al comma 2 quater, si fa fronte mediante
riduzione di competenza e di cassa dell’UPB 4.2.3.211 “Fondo per altre spese di
investimento” iscritta allo stato di previsione delle spese del bilancio per
l’esercizio finanziario 2012 e successivi.(11)
2 sexies. Agli stati di
previsione delle spese del bilancio per l’esercizio finanziario 2012 e
pluriennale 2012-2014, la dotazione finanziaria di competenza e di cassa
dell’UPB 2.1.3.393 “Realizzazione di
nuovi alloggi e riqualificazione del patrimonio
esistente”è incrementata di € 1.000.000,00.(11)
Art. 10. Entrata in vigore.
1. La presente legge entra in
vigore il giorno successivo alla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale
della Regione Lombardia.
NOTE:
1. La lettera è stata sostituita
dall’art. 1, comma 1, lett. a) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
2. La lettera è stata aggiunta
dall’art. 1, comma 1, lett. b) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
3. Il comma è stato aggiunto
dall’art. 1, comma 1, lett. c) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
4. L’articolo è stato aggiunto
dall’art. 2, comma 1 della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
5. Il comma è stato aggiunto
dall’art. 3, comma 1, lett. a) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
6. Il numero è stato sostituito
dall’art. 4, comma 1, lett. a) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
7. Il numero è stato aggiunto
dall’art. 4, comma 1, lett. b) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
8. La lettera è stata aggiunta
dall’art. 4, comma 1, lett. c) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
9. Si rinvia alla l.r. 5 gennaio
2000, n. 1, per il testo coordinato con le presenti modifiche.
10. L’articolo è stato aggiunto
dall’art. 5, comma 1 della l.r. 31 luglio 2012, n. 14. Vedi anche articolo
7 della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
11. Il comma è stato aggiunto
dall’art. 6, comma 1, lett. a) della l.r. 31 luglio 2012, n. 14.
Il presente testo non ha valore legale ed ufficiale,
che è dato dalla sola pubblicazione sul Bollettino ufficiale della Regione
Lombardia.