TERRE E ROCCE DA SCAVO PARERE DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Il 6 agosto scorso è scaduto il termine per la
Commissione Europea – Direzione generale per le imprese della Unione Europea
per formulare osservazioni nei confronti dello schema di decreto
interministeriale per la gestione delle terre e rocce da scavo previsto, da
ultimo, dall’art. 49 del decreto legge n. 1/12.
Il Governo Italiano aveva infatti trasmesso
preliminarmente, il 6 maggio scorso, lo schema di decreto all’Unione Europea affinchè questa ne verificasse i contenuti prima della sua
emanazione.
La Commissione Europea – Direzione generale per le
imprese non formulando alcuna osservazione ha ritenuto implicitamente che il
provvedimento non ha contenuti tali da pregiudicare la concorrenza ed il
mercato .
La scadenza del termine, è
opportuno sottolinearlo anche al fine di evitare comportamenti contrari alla
normativa vigente (che sino all’emanazione del provvedimento continua ad essere
quella dell’art. 186 del d.lgs 152/06), non ha
effetti immediati sull’attività delle imprese e dei committenti. Effetti che
invece si potranno avere solo con la
pubblicazione del decreto nella Gazzetta Ufficiale.
L’assenza di osservazioni da parte della Commissione
da un lato non elimina la possibilità che il decreto possa essere
successivamente impugnato in sede comunitaria da parte di soggetti portatori di
interessi legittimi, dall’altro consente al Governo di predisporre gli altri
atti propedeutici alla pubblicazione ed all’entrata in vigore del provvedimento
(registrazione del decreto da parte della Corte dei Conti ecc.).