VIDEOISPEZIONE PER LA GESTIONE INTEGRATA DELLE RETI FOGNARIE
(pubblicato da Unificazione & Certificazione)
La conoscenza della condizione può essere assicurato
solo se esso viene monitorato ed ispezionato con una certa frequenza. È proprio
sulla qualità e quantità di questi controlli che si basa l’efficienza ed
efficacia degli interventi di manutenzione delle reti atti a garantire un
livello di performance ottimale.
Questa attività ha un nome preciso: videoispezione.
Si può quindi dire che senza controlli non c’è
conoscenza e senza questa non si interviene con efficienza. Di conseguenza chi
non fa videoispezione non ha la possibilità di
redigere piani di manutenzine efficaci ed efficienti
nel tempo.
Salvo rare eccezioni l’idea di videoispezione
circolante in Italia è assai diversa da quella che ha ispirato il legislatore
europeo nell’emanazione della EN13508-2:2003 che a luglio 2011 è stata
ulteriormente revisionata.
Oggi in Italia si fanno videoispezioni
preferibilmente a seguito di un’emergenza - piuttosto che preventivamente - e
sono tutte affette dai seguenti limiti
1. producono grande quantità di dati non accessibili;
2. non fanno riferimento ad uno standard univoco di
catalogazione delle osservazioni;
3. non classificano la rete;
4. non sono usate per pianificare la manutenzione.
La videoispezione - svolta a
mezzo di un sistema televisivo a circuito chiuso, e associata ad un opportuno
sistema di codifica - consente di definire la tipologia e l’entità degli
eventuali danni presenti lungo la rete (ad esempio: infiltrazioni di acqua di
falda, fuoriuscite del refluo, occlusioni parziali o totali degli spechi, criticità idrauliche e strutturali) e di valutare
conseguentemente lo stato funzionale della rete stessa, permettendo quindi la
programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria (interventi di
pulizia) e straordinaria (interventi di risanamento). Definiamo questo schema
di lavoro come “Gestione Integrata” (GI).
La GI descrive un flusso circolare che alimenta una
banca dati dove sono archiviate tutte le videoispezioni
fatte e catalogate.
Questo archivio permette di conoscere nel dettaglio la
rete fognaria, rendendo quindi possibile l’aggiornamento continuo dello stato
della rete, la programmazione degli interventi di manutenzione ordinaria e
straordinaria della rete (figura 1), nonché l’ottimizzazione della gestione
integrata della rete (Integrated Sewer
Management), con specifici strumenti di supporto decisionali (Decision Support System).
La videoispezione diventa
quindi uno strumento strategico fondamentale per una corretta manutenzione e GI
di un sistema fognario. Al fine di utilizzare in modo univoco ed omogeneo le
informazioni ottenute con la videoispezione, è
necessario definire un criterio — valido su scala non solo nazionale, ma anche
europea — per l’osservazione delle condizioni delle reti fognarie.
Questa è stata la ragione che ha mosso il CEN a
definire uno standard unico a livello europeo nel 2002, elaborato dal WG22 del
Comitato Tecnico TC 165 “Wastewater engineering” di come deve essere fatta e documentata la videoispezione, Questo standard viene definito nella
normativa UNI EN 13508-2 “Condizioni degli impianti di raccolta e smaltimento
di acque reflue all’esterno di edifici — Sistema di codifica per ispezione
visiva”.
Questa norma è stata revisionata per cui il testo più
recente in merito alla codifica della videoispezione
è quello recante il riferimento al luglio 2011, disponibile al momento in
lingua inglese.
Le norme UNI EN 13508-1 e UNI EN 13508-2 sono uno
strumento indispensabile poiché permettono di:
• definire e catalogare in modo univoco e omogeneo sul
territorio nazionale le osservazioni acquisite nel corso della videoispezione attraverso dei codici base;
• fare la successiva classificazione funzionale di un
tronco fognario e la pianificazione della manutenzione ordinaria e
straordinaria;
• definire un formato per l’interscambio elettronico
dei dati necessario per la costruzione di una banca dati presso il gestore
della rete.
In Italia l’esecuzione della videoispezione
è appaltata a ditte private, le quali si attrezzano scegliendo tra le varie
proposte sul mercato a loro discrezione. In mancanza di requisiti tecnici delle
attrezzature e professionali sulla competenza degli operatori, la formazione e
l’aggiornamento sono lasciati alla libera iniziativa delle imprese.
Nell’intento di uniformare la professionalità degli
operatori di questo settore l’Associazione degli Spurghisti
Italiani (ASPI) ha prodotto il manuale “Linee guida nazionali per la videoispezione e codificazioni reti fognarie 2008:4”.
Seppur con alcune riduzioni e semplificazioni, che comunque non pregiudicano la
compatibilità alla citata normativa europea, questo documento può essere
considerato come il primo tentativo di semplificazione e promozione della videoispezione in Italia. Le citate LGN sono inoltre
importanti perché contengono una proposta metodologica di classificazione delle
reti, basata sull’osservazione e quantificazione oggettiva delle fallanze riscontrate sulle condotte.
Chi sono i destinatari della UNI EN 13508-2?
Nonostante come detto sopra la videoispezione
sia una pratica completamente affidata alle imprese private, salvo rarissime
eccezioni, il vero destinatario di questo documento è il gestore della rete.
Infatti per ben 67 volte in tutto il documento viene continuamente richiamato
il dovere da parte del gestore ad esercitare il ruolo di chi stabilisce regole,
sistema di codifica, obiettivi e criteri di documentazione della videoispezione e non un ruolo passivo di chi riceve e basta
un filmato.
Se, come abbiamo visto sopra, la videoispezione
vuole essere un momento cruciale nella GI è importante che l’impresa si adegui
alle necessità del gestore ed il gestore stabilisca chiaramente ed in modo
univoco e chiaro il sistema di codifica, le modalità di esecuzione e
rendicontazione di questo lavoro.
La struttura della norma
La norma è composta da undici capitoli e otto
allegati, compresa un’ampia documentazione fotografica (Allegati F e G) in cui
vengono rappresentate esempi di osservazioni come devono essere correttamente
codificate, per un totale di circa 150 pagine.
I primi 5 capitoli contengono informazioni generali
relative al campo di applicazione della norma, le fonti normative, un utile
glossario con il significato dei termini utilizzati nel documento. Viene fatta
chiarezza sul significato della videoispezione intesa
come un’attività di indagine e registrazione obiettiva delle condizioni delle
condotte e pozzetti. Anche questo è un aspetto poco noto in Italia. Dal momento
che la rete è costituita da tratti e nodi la videoispezione
deve riguardare anche questi ultimi: i capitoli 6, 7 ed 8 sono dedicati alla videoispezione delle condotte, mentre i capitoli 9, 10 ed
11 ai pozzetti.
Il capitolo 12 fa accenno al formato della
documentazione, la cui struttura e composizione viene giustamente rinviata alle
disposizioni del gestore.
La videoispezione delle reti
fognarie
La videoispezione è una
delle tipologie di controllo previste dalla normativa UNI EN 752-2 ed è
considerata tra le più efficaci per valutare lo stato idraulico-strutturale
della rete.
Tramite essa, il tronco fognario è visionato
dall’operatore attraverso l’utilizzo di una telecamera motorizzata.
Le fasi principali di un intervento di videoispezione sono:
• progettazione dell’ispezione;
• pulizia della tubazione;
• ispezione del tronco fognario con telecamera
motorizzata;
• elaborazione dei dati acquisiti;
• eventuale analisi dei dati e stesura del report con
la valutazione dei danni rilevati.
Le ispezioni ordinarie si effettuano normalmente ad
intervalli regolari di tempo per:
• monitorare lo stato della tubazione;
• valutare eventuali insufficienze prestazionali per
definire un piano di risanamento;
• fornire informazioni utilizzabili nella
programmazione delle attività di manutenzione, come i programmi di pulizia dei
collettori di fognatura;
• registrare i dati acquisiti;
• controllare la corretta posa delle nuove condotte
(UNI EN 16101. Dove necessario si ricorre all’ispezione straordinaria.
La misurazione dei difetti ed anomalie, in modo conforme
alla UNI EN 13508-2, è possibile solo con un’idonea strumentazione e la
corretta osservazione delle condizioni (scelta del codice, quantificazione
difetto e posizionamento) che deve essere fatta in modo consapevole. Questa è
la fase più critica e delicata della videoispezione,
da cui possono dipendere le decisioni sulle azioni da intraprendere da parte
del gestore, che viene lasciata alla competenza dell’operatore. Per questi
motivi è consigliabile che venga svolta da ditte specializzate in possesso di
certificazione ISO 9001 al fine da garantire determinato standard qualitativo.
Informazioni di testata
All’inizio dell’ispezione devono essere descritte una
serie di informazioni relative al tronco fognario da ispezionare. Tali
informazioni, definite “di testata”, devono essere riportate sia sul report
cartaceo sia all’inizio del filmato. La codifica di queste informazioni è
soggettiva e può variare da Stato a Stato. I relativi codici vengono quindi
riportati sugli allegati C (Condotte) e D (pozzetti).
Informazioni sulla localizzazione della videoispezione
• Riferimento tratto tubazione;
• Riferimento al nodo d’inizio;
• Nodo finale;
• Localizzazione;
• Direzione del flusso;
• Committente;
• Città o paese.
Informazioni sui dettagli della videoispezione
• Normativa;
• Punto di riferimento longitudinale;
• Metodo di ispezione; - Data dell’ispezione;
dell’operatore;
• Riferimento fotografico;
• Riferimento video;
• Scopo dell’ispezione;
• Anticipazione della lunghezza dell’ispezione.
Informazioni sui dettagli delle tubazioni
• Forma;
• Altezza;
• Larghezza;
• Materiale;
• Tipo di rivestimento;
• Lunghezza dell’unità del tubo;
• Quota di fondo nodo iniziale;
• Quota di fondo nodo finale;
• Tipo di fognatura;
• Utilizzo della fognatura;
• Pulizia;
• Atmosfera all’interno della tubazione.
Altre informazioni
• Condizioni meteorologiche.
Codici base per la videoispezione
I codici base per la videoispezione
permettono di descrivere gli eventuali difetti strutturali (codici relativi
alla struttura della tubazione), le eventuali cause riducenti i requisiti
prestazionali (codici relativi al funzionamento della tubazione), gli elementi
costitutivi (codici di catasto) e le caratteristiche generali (altri codici)
del tronco fognario ispezionato.
Il sistema di codifica adottato è alfanumerico e
raccoglie tutte le situazioni riscontrabili all’interno delle tubazioni.
La prima lettera del codice (13) indica che si stanno
considerando osservazioni relative alla videoispezione
delle tubazioni. Le osservazioni relative ai pozzetti invece iniziano tutte con
la lettera D.
I dati osservati, sia per condotte che per pozzetti,
sono stati raggruppati in 4 categorie, in cui la seconda lettera indica il
rispettivo gruppo:
BA codici
relativi alla struttura della tubazione;
BB codici
relativi al funzionamento della tubazione;
BC codici di
catasto;
BO altri codici.
Seguendo ogni scheda viene a configurarsi un codice
parlante in grado di individuare con precisione il tipo di osservazione con la
sua particolare caratterizzazione specifica, la quantificazione dell’eventuale
difetto e la sua posizione sulla circonferenza.
Esempio: codice
BABCA610
Significato: fessurazione della tubazione (BAB),
comportante una frattura visibilmente aperta (C)
con orientamento verticale (A),
larga 6 mm,
collocata in corrispondenza delle ore 10
dell’orologio.
Hauptkode |
Charakteri-sierungen |
Shutz-ziele |
Hienheit |
Einzelschadensklassen |
|||||||
Ch1 |
Ch2 |
D |
S |
B |
Klasse 1 |
Klasse 2 |
Klasse 3 |
Klasse 4 |
Klasse 5 |
||
BAB |
A |
A,B, C,D |
+ |
|
|
mm (1) |
pauschal |
|
|
|
|
BAB |
A |
A,B, C,D |
|
+ |
|
mm (1) |
pauschal |
|
|
|
|
BAB |
B |
A,B, C,D |
+ |
|
|
mm (1) |
|
|
pauschal |
|
|
BAB |
B,C |
A,C, D |
|
+ |
|
mm (1) |
x < 0,5 |
0,5 ≤ x < 2 |
2 ≤ x < 5 |
5 ≤ x < 10 |
x ≥ 10 |
BAB |
B,C |
B |
|
+ |
|
mm (1) |
pauschal |
|
|
|
|
BAB |
C |
A,B, C,D |
+ |
|
|
mm (1) |
|
|
|
pauschal |
|
(1) Breite des Risses in mm |
Allegati
Oltre a quelli di cui si è già fatto riferimento in
precedenza va segnalata l’importanza dell’Allegato B relativo alla videoispezione, vista non solo come documento cartaceo
(filmato o sequenza fotografica), ma come file con un suo formato elettronico
definito.
Abbiamo in precedenza presentato la videoispezione come il “mattone” per la costruzione della
banca dati del gestore. Questo mattone però deve rispondere a requisiti
specifici altrimenti non è utilizzabile. Una volta inserito consente alla banca
dati di funzionare da vero e proprio gestionale della rete fognaria che come
tale ha bisogno di dati codificati al fine di poterli utilizzare per
statistiche, localizzazioni, rendiconti, programmazioni. L’Allegato B propone
esempi di formati elettronici da concordare con il gestore in sede
contrattuale.
Videoispezione e supporto decisionale
Prima di passare alle conclusioni non si può evitare
di fare riferimento a quanto sta dietro le quinte di tale norma e della videoispezione in genere. Nell’affrontare un problema di
supporto decisionale l’aspetto più importante sta nel definire quali sono le
decisioni che vanno effettivamente supponete. Non ha senso spendere energie in
termini di risorse umane, di raccolta dati e di calcolo, se le scelte, che il
responsabile della manutenzione si trova a dover prendere, non richiedono
sforzi particolari. Se invece ci si trova nella situazione in cui non si sa
come calendarizzare gli interventi di manutenzione
ordinaria per gli oggetti della rete, a causa di una insufficiente conoscenza
della condizione degli stessi, quando anche non della loro effettiva esistenza,
allora il supporto decisionale, che può anche prevedere l’utilizzo di sistemi
GIS e di modelli idraulici, diventa importante.
Lo specifico contributo della video ispezione al
supporto decisionale sta nel semplificare ed agevolare la valutazione della
condizione degli elementi fognari. Il sistema di codifica non rappresenta altro
che il linguaggio necessario per tradurre, quella che è la realtà acquisita
attraverso le telecamere, in un formato che consenta l’archiviazione
sistematica di tutte le informazioni rilevanti, e che ne assicuri la più
efficace accessibilità.
L’approccio più semplice di supporto decisionale è
quello di sottoporre i dati di video ispezione codificati ad un algoritmo di
classificazione. Ad esempio, per un determinato codice dì osservazione, si può
avere una diversa classificazione in funzione della quantificazione del danno.
In Italia si registra il caso delle LGN ASPI, che, a
lato di alcune semplificazioni del sistema di codifica corrispondente alla
normativa europea, propone un sistema per la classificazione delle tubazioni in
merito a criteri di prestazione strutturale.
In Germania, ad esempio, si può far invece riferimento
all’algoritmo di classificazione specificato nella normativa DWA-M149-3. In
Figura 2 è riportato un esempio di classificazione secondo questa norma; in
questo caso sono considerati anche altri criteri oltre alla stabilità
strutturale IS), quali la tenuta (D) e l’affidabilità operativa (B).
Il passaggio successivo, nel processo di
pianificazione della manutenzione fognaria, consiste nell’adottare delle regole
decisionali, che consentano, eventualmente recuperando anche dati ulteriori
presenti nella base di conoscenza, di stabilire un ordine di priorità di
intervento in funzione della classificazione degli elementi della rete.
Conclusioni
La norma in oggetto - già con la sua introduzione nel
2003 e con le successive integrazioni di quest’anno - aiuta a far capire
l’importanza che questa attività deve avere, e per questo motivo viene
auspicata l’estensione uniforme a tutti i paesi della Comunità Europea. Diventa
chiaro quello che non vuole essere la video ispezione, e cioè una sfida tra
l’operatore e la telecamera oppure un’attività improvvisata alla portata di
tutti. Non deve neppure rimanere un’attività relegata alle emergenze tipica di
chi vuole chiudersi gli occhi per non sentirsi responsabile per quello che
inevitabilmente accadrà.
Ad 8 anni dall’introduzione della norma le conclusioni
possono essere riassunte nel modo seguente:
1. La videoispezione deve
diventare obbligatoria per legge! Questa è la prima e più importante delle conclusioni:
adesso che le regole sono disponibili non ci resta che iniziare. Sono regole
semplici e allo stesso tempo non banali.
2. Con l’arrivo dell’obbligatorietà della videoispezione o l’acquisizione della consapevolezza
dell’importanza di tale attività avremo in Italia un assoluto bisogno di un
formato unico per l’interscambio elettronico dei dati relativi all’ispezione.
La norma ce ne propone uno oppure possiamo ispirarci al sistema tedesco ISYBAUxml.
3. L’accordo delle varie parti interessate sull’utilizzo
di un comune riferimento normativo è quanto mai urgente. La norma si presta
benissimo a rispondere a questa esigenza.
Giovanni Gabelli
Membro GL 4 UNI Impianti evacuazione acqua