IMPOSTA DI REGISTRO, IPOTECARIA E CATASTALE - MODIFICHE INTRODOTTE A PARTIRE DAL 1 GENNAIO
2014
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale
n.214 del 12 settembre 2013 il Decreto Legge 12 settembre 2013, n.104, recante “Misure
urgenti in materia di istruzione, università e ricerca”.
Il decreto, per garantire la copertura
finanziaria delle maggiori spese in materia di istruzione contenute dal
provvedimento, dispone significative modifiche agli importi delle imposte di
registro, ipotecaria e catastale che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2014.
Di seguito si fornisce una prima
illustrazione dei temi in ambito fiscale di interesse per le aziende del
settore.
Trasferimenti immobiliari - Imposta di registro, ipotecaria e catastale
Ai fini dell’imposta di registro dovuta per gli
atti immobiliari, stipulati dal 1 gennaio 2014, il provvedimento prevede l’introduzione
di due sole aliquote:
a)
9% per gli atti a titolo oneroso relativi ad immobili di qualsiasi
specie (residenziali e non), aventi ad oggetto il trasferimento della
proprietà, ovvero degli altri diritti reali di godimento, nonché per gli atti
di espropriazione per pubblica utilità e per i trasferimenti coattivi;
La nuova aliquota sostituirà quella oggi
applicabile in caso di acquisto della seconda casa e di immobili non abitativi
(pari al 7%), e per il trasferimento delle aree (pari all’8%).
b)
2% in caso di acquisto della “prima casa” (tale aliquota sostituirà,
quindi, quella attualmente vigente, pari al 3%).
La possibilità di fruire dell’aliquota
ridotta per l’acquisto della prima casa è esclusa in caso di acquisto di
abitazioni “di lusso”, intendendosi per tali quelle accatastate nelle categorie
A/1 (abitazione di tipo signorile), A/8 (abitazione in villa) e A/9 (castello o
palazzo di pregio artistico e storico).
Le imposte ipotecaria e catastale per gli atti
immobiliari, stipulati dal 1 gennaio 2014, si applicheranno nella misura fissa
di 50 euro ciascuna.
Per tutti gli atti diversi da quelli
immobiliari illustrati in precedenza, sempre dal 1 gennaio 2014, la misura
fissa delle imposte di registro, ipotecaria e catastale passerà dagli attuali
168 a 200 euro.
Abolizione delle agevolazioni
Il Decreto in parola, confermando quanto già
previsto dal decreto sul federalismo fiscale (D.Lgs. 23/2011), prevede che, a
decorrere dal 1° gennaio 2014, saranno abolite tutte le esenzioni e le
agevolazioni tributarie attualmente vigenti, anche se previste in leggi
speciali.
Fra le agevolazioni abolite, salvo
ripensamenti del legislatore, vi sarà il regime fiscale agevolato per i
trasferimenti di aree e fabbricati finalizzati all’attuazione di programmi di
edilizia residenziale per i quali l’imposta di registro passerà dall’1% al 9%.
Verranno penalizzati, inoltre, l’acquisto di
immobili di interesse storico, artistico e archeologico (l’imposta di registro aumenterà
dal 3% al 9%), gli acquisti effettuati dalle imprese per la successiva rivendita
nel triennio successivo (l’imposta di registro aumenterà dal 1% al 9%) oltre
che tutti gli acquisti effettuati dallo Stato e gli altri enti pubblici
territoriali e dalle Onlus che dalla tassazione in misura fissa (168 euro)
passerà a quella proporzionale del 9%.
La nuova disciplina dell’imposta di Registro,
se verrà confermata in sede di conversione, aumenterà ulteriormente la sperequazione
fiscale che vi è oggi tra l’acquisto di immobili dai privati e quello
effettuato dalle imprese.
In tal senso l’ANCE ha già espresso al
Governo forti perplessità e preoccupazioni auspicando che si pervenga, in tempi
brevi, ad un’equiparazione del prelievo fiscale, che renda indifferente per
l’acquirente acquistare da un’impresa piuttosto che da privati.
In attesa che il provvedimento venga convertito
in legge dal Parlamento entro i prossimi 60 giorni, gli uffici del Collegio
sono a disposizione per qualsiasi chiarimento.