L.R.
N. 1/2001 - MUTAMENTI DI DESTINAZIONE D'USO DI IMMOBILI
Si
segnalano i contenuti di maggior interesse della legge regionale.
"Disciplina
dei mutamenti di destinazione d'uso di immobili e norme per la dotazione di
aree per attrezzature pubbliche e di uso privato".
n.
1 del 15 gennaio 2001 pubblicata sul BURL 1º, supplemento ordinario n. 3 del
19/01/2001.
1.
Mutamenti di destinazione d'uso
Le
destinazioni d'uso non ammissibili sono indicate nel piano regolatore generale
(che viene adeguato con la procedura semplificata ex art. 3 L.R. 23/1997).
Con
questo limite il mutamento di destinazione d'uso è ammesso, sempre.
Il
mutamento di destinazione, conforme alle previsioni urbanistiche, senza opere
edilizie che interessi s.l.p. fino a 150 mq è possibile senza adempimenti.
Il
mutamento di destinazione, conforme alle previsioni urbanistiche, senza opere
edilizie, è soggetto a preventiva comunicazione.
Il
mutamento - conforme alle previsioni urbanistiche, senza opere edilizie - che
consiste nella destinazione ad esercizi commerciali comporta una variazione del
fabbisogno di standard (la misura della variazione sarà contenuto nel PRG
adeguato con la procedura semplificata ex art. 3 L.R. 23/1997 e la disciplina
del caso di specie starà in atto unilaterale d'obbligo o in convenzione): tale
fabbisogno può essere soddisfatto con la cessione di aree idonee in ogni parte
del territorio comunale o, in alternativa, mediante monetizzazione.
Il
mutamento che prevede la realizzazione di opere è soggetto alla stessa
autorizzazione necessaria per la realizzazione delle opere.
2.
Centri storici
Il
centro storico ed i nuclei di interesse storico artistico e ambientale sono
individuati e perimetrati dal PRG, tenendo conto delle mappe elaborate
dall'istituto geografico militare italiano: il che significa la soppressione
della zona A del d.m. 2/4/1978.
Solo
nel PRG si ritroverà l'obbligo di ricorrere al piano attuativo per ambiti e per
tipologie di intervento.
Tutti
gli interventi di recupero - di cui all'art. 31 L. 457/1978 - sono considerati
operazioni di risanamento o trasformazione conservativa: ciò significa che è
possibile la demolizione e ricostruzione degli stessi volumi.
3.
Capacità insediativa
La
capacità insediativa residenziale viene ricondotta a criteri di diversa
effettività e si riduce, pertanto, lo standard minimo.
Gli
interventi, nelle aree edificate, che comportano aumenti di volumetria o superficie,
danno luogo ad un debito urbanizzativo, per l'eccedenza.
Gli
interventi, nelle aree di espansione o nei lotti liberi, possono dar luogo a
contributo urbanizzativi in aumento o in diminuzione in relazione agli indici
di affollamento e alle tipologie edilizie.
4.
Standard
Il
PRG in allegato alla relazione illustrativa contiene un elaborato, detto Piano
di servizi che documenta lo stato dei servizi pubblici o di interesse pubblico
o generale.
Riconfermata la misura di 26,5 mq/abitante
(riducibile fino a 18 in particolari situazioni) stabilendo che il 50% sia
destinato a verde attrezzato o no a tal fine conteggiando le aree inserite nei
parchi regionali o sovracomunali. Viene ridotta al 10% la superficie a standard
per gli insediamenti industriali e artigianali commisurata alla superficie
lorda di pavimento, mentre per insediamenti commerciali, direzionali e terziari
il limite è il 100% della superficie di pavimento per le zone C e D, ridotto al
75% nelle zone A e B, di cui la metà almeno a parcheggio. Il valore del 200%
viene imposto invece per insediamenti delle grandi strutture di vendita.
Per
le zone A e B è possibile fare riferimento ad un parametro unico applicabile
sia alla residenza che al terziario o commerciale, stabilito nel 75% della
superficie di pavimento edificabile eccetto le grandi strutture commerciali per
le quali vale il parametro superiore.
Possono
essere conteggiati i servizi e le attrezzature, anche privati, di uso pubblico
o d'interesse generale regolati da atto di asservimento o regolamento d'uso
redatti secondo le prescrizoni che saranno contenute nel Piano dei Servizi.
Si
superano così le precedenti prescrizioni che richiedevano l'acquisizione alla
mano pubblica delle aree.
Le
norme relative alle destinazioni d'uso ed alle prescrizioni sugli standard per
le funzioni commerciali e terziarie e alle prescrizioni relative agli indici
nella zona A sono immediatamente applicabili.